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Neoplasia delcolon e del retto


Il  carcinoma del grosso intestino rappresenta una della principali cause  di morbosità e mortalità neoplastica in tutti i paesi occidentali e ad  alto sviluppo tecnologico. In  Italia si ammalano ogni anno di tumore maligno del colon-retto dalle 20  alle 30 mila persone; circa la metà è destinata a morire a causa della  malattia. L’incidenza è di 30-50 nuovi casi, per anno, per 100.000  abitanti.I  tumori del grosso intestino presentano almeno tre caratteristiche che  nel loro insieme non si osservano in nessun altro tipo di neoplasia :
  • fattori di rischio ambientali ben documentati;
  • una sicura base genetica; 
lesioni precancerose (gli adenomi) che rappresentano i precursori biologici della maggior parte dei carcinomi. Tra  i fattori ambientali di rischio sono da ricordare quelli di tipo  alimentare quali il consumo di grassi animali (burro,latte,latticini) e  di carne (manzo) associati ad una dieta ipercalorica. 
Almeno due forme  di tumore colorettale hanno una sicura origine genetica : l  a poliposi  familiare (adenomatosis coli o FAP usando l’acronimo inglese) e il  cancro colo rettale ereditario non su poliposi ( sindrome di Lynch o  HNPCC sempre dall’inglese). Vi  è ormai un completo accordo tra clinici, patologi e biomedici nel  ritenere che la maggioranza dei carcinomi colorettali si sviluppi da  lesioni inizialmente benigne, i polipi adenomatosi. L’importanza  della sequenza adenoma-carcinoma è intuitiva: essendo i polipi  facilmente asportabili per via endoscopica (colonscopia) è teoricamente  possibile interrompere lo sviluppo di un tumore maligno, attraverso  periodici controlli endoscopici nei soggetti a rischio ( prevenzione  del cancro colorettale). L’evoluzione clinica del cancro colorettale è lenta e insidiosa. Nella prima fase compaiono frequentemente sintomi aspecifici quali :

  • astenia
  • mancanza di appetito
  • perdita di peso non giustificata
  • lenta anemizzazione e febbricola
Con il progredire della malattia si associano sintomi specifici come:
  • dolori addominali, stitichezza alternata a fasi di diarrea
  • perdite di sangue rosso vivo o di colorito scuro come la pece
  • e in fase avanzata la presenza  di una massa addominale palpabile

Nel cancro localizzato nel colon destro, l’occlusione del lume è piu’ tardiva con sintomi solitamente  aspecifici. Nel cancro del colon sinistro e del retto i sintomi  specifici e di occlusione del lume sono piu’ precoci. Questo  diverso comportamento clinico fa si’ che la diagnosi di cancro del  colon destro sia di solito piu’ tardiva e di conseguenza la prognosi  peggiore per il paziente. La  terapia chirurgica è il “gold standard” di trattamento di queste  affezioni patologiche e consiste in una ampia resezione in blocco del  tratto colico interessato dalla neoplasia con i linfonodi distrettuali   e puo’ essere eseguita sia con l’apertura dell’addome che con tecniche di video-laparoscopia. Purtroppo  oltre il 30% dei pazienti si presentano all’atto operatorio con la  malattia neoplastica già in fase avanzata con un rischio di recidiva  del 25% entro 5 anni. In questi casi la terapia chirurgica è combinata con la chemioterapia e la radioterapia.

MEDICO CHIRURGO

Qualificato in colonproctologia dall'European board of surgery (EBSQC)
Professore A.C. Università di Milano
Specialità in chirurgia Generale - vascolare e toracica

DOTT. Paolo Boccasanta

Medico Chirurgo